Il G7 delle donne, per accrescere l`empowerment femminile
In occasione della Presidenza italiana del G7, si terrà alla Farnesina il 7 e 8 aprile 2017 il Forum internazionale di dialogo "Starting from girls. Women Forum on inequality and sustainable growth", organizzato in collaborazione con WE-Women Empower the World, l’Aspen Initiative for Europe e Valore D.
“Rafforzare diritti e capacità delle giovani donne è una condizione indispensabile per farne agenti del cambiamento. Superare il gap di genere è fondamentale per garantire processi inclusivi di crescita e sviluppo, in linea con le priorità della nostra Presidenza del G7”, queste le parole del ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Angelino Alfano.
Il Forum di dialogo punta proprio a costruire un’alleanza internazionale sull’empowerment femminile, come tassello irrinunciabile di una crescita più equa e sostenibile. Verranno discusse una serie di proposte per il G7, volte a rafforzare l'apporto delle donne all’economia, la loro partecipazione al mercato del lavoro, allo sviluppo tecnologico e alla sostenibilità. Un'attenzione specifica sarà anche dedicata ai temi delle migrazioni - “women on the move” - e all'evoluzione della global care chain, con le relative implicazioni per la salute e i sistemi sanitari.
La Presidenza italiana del G7 ha deciso di promuovere una road map che contiene impegni specifici e misurabili su temi che riguardano il potenziamento delle capacità delle donne: dalla formazione digitale, al superamento della disparità dei salari,alla creazione di nuovo lavoro. Si discuterà come introdurre, nelle politiche economiche e sociali, il bilancio di genere.
Nel contesto odierno le donne si trovano ancora a dovere affrontare diverse sfide, come ci illustra Isa Maggi, coordinatrice nazionale degli Stati Generali delle Donne, soprattutto nel mercato del lavoro. Eppure quando le donne sono ammesse a partecipare al mercato del lavoro e a migliorare i propri standard di vita, rendono il sistema economico più efficiente, aumenta il Pil, come hanno confermato diverse indagini della Banca d’Italia e il Fondo Monetario Internazionale.Argentina, Brasile, India, Indonesia, Sudafrica e Messico hanno i tassi più bassi di partecipazione al lavoro femminile all'interno dei paesi del G20.Nel 2014, il G20 si era impegnato a ridurre il divario nei tassi di partecipazione alla forza lavoro femminile del 25% entro il 2025, ma ancora siamo lontani.Per questo è necessario dare concretezza a quello che le politiche stanno dicendo ed è questo l’impegno portato avanti dagli Stati Generali delle Donne, come sottolinea Isa Maggi, ogni giorno, in tutte le regioni italiane, come avvenuto già ad Expo con la Carta dei diritti delle donne e sono tantissimi i paesi che l’hanno già firmata, ben 57 .
Ormai è chiaro a tutti che la questione «femminile » non è soltanto una questione di diritti. È una delle condizioni essenziali per uno sviluppo sostenibile del sistema economico. Fare leva sulle donne, cominciando dalle ragazze, è essenziale contro il declino ed una ricetta anti crisi.
In tal senso è stato redatto il “Patto per le Donne” documento che descrive gli obiettivi da raggiungere per il lavoro delle donne, così come sono emersi dagli Stati Generali delle donne che sono stati svolti in tutte le Regioni italiane: è un percorso unitario di intervento sui territori finalizzato a creare nuova occupazione femminile nell’ambito dello sviluppo economico, produttivo ed occupazionale dell’Italia, per la cui attuazione è ritenuta necessaria un’azione coordinata, con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, in considerazione della strategicità e complessità degli interventi, nonché per accelerarne la realizzazione, nel rispetto delle disposizioni comunitarie e nazionali.
“Con il G7 a Roma e il G20 di Berlino è arrivato il momento per noi donne degli Stati Generali di chiedere e pretendere misure concrete per ottenere più donne nel mondo del lavoro e creare una reale uguaglianza di genere- conclude Isa Maggi- è importante che chiediamo di accelerare e di realizzare nuovi impegni per creare un mondo in cui nessuna/o sia lasciata/o indietro. Ma è altrettanto importante che ricordiamo loro le promesse che i leader mondiali hanno fatto in passato. Abbiamo bisogno di ricordare loro che non abbiamo dimenticato e che ci aspettiamo da loro di onorare i loro impegni”.
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